photo Vanni di Ponzano
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Sempre in Giro

B i c i t u d i n e

Bici Yuri

Sono molto più felice

Pensa che idiota: andavo in bici fino a vent’anni ma poi il motorino, la macchina eccetera e ho cominciato ad usare la bici solo ogni tanto, poi me l’hanno fregata almeno 7 volte e l’ultima la tenevo apposta male e quindi era scomoda e pesante. Tipo due mesi fa, invece, J’aphar(d) mi invita: vieni alla Critical Mass, ogni giovedì alle 21.30 in p.za Mercanti vicino al Duomo di Milano, si va in bici per la città tutti insieme. Da allora la mia vita è cambiata, i miei capi mi rispettano, mia moglie è soddisfatta di me in tutti i sensi, i miei figli crescono responsabili e anche le macchie più resistenti scompaiono nel bianco più pulito. J’aphar(d) non mi ha spiegato, J’aphar(d) mi ha detto: vieni con me. Come muoversi per la città sembra una piccola cosa. Invece è una cosa importante. L’essere umano vive perché respira, anemos è la radice di anima e in latino significa respiro. E il respiro è movimento. Tutto ciò che è vivo si muove, cioç che è morto cessa di muoversi. Muoversi è dynamis, che poi guarda caso la bici ha la dinamo… Va bene, d’accordo, sembra un discorso retorico e di partito, invece sono sincero, anche se non riesco ad esprimermi meglio: Come muoversi significa come stare nel nostro luogo allargato, la città, e io ho aspettato 32 anni perché un cazzone di amico (non è vero lo amo) mi dicesse vieni, e dopo che mi ha detto vieni io adesso vado sempre in giro in bicicletta, sono molto più felice, ci penso tutti i giorni, ci vado sempre appena posso alla CM perché mi sento tranqui?lo tra persone aperte e si può andare in giro quà e là liberi come bambini e ognuno come gli pare. Dio, mi sento stupido a non esserci arrivato da solo, al bello della bicicletta da mettere tra me e il mondo che scorre, però insoma ora vado in bici, ora vado in bici per la spesa, per uscire la sera, anche per andare lontano, per andare al lavoro (anche se non lavoro) e la uso sempre. Cioè. E’ bello anche andare a piedi. Ma la bicicletta scorre, scivola, va da sola quando smetti di pedalare poi non devi stare attento a pestare la cacca. Insomma è una cosa semplice, usare la bici per muoversi, ma mi sento diverso. Non voglio essere retorico ma è proprio così. No, se ci penso bene non è questo e basta: se non avessi provato a essere in bicicletta in tanti senza meta non sarebbe così: la cm è una cosa diversa, non è solo andare in bici: è come riscoprire dall’atavico subconscio il piacere del branco che insieme si sposta per la prateria, il nomadismo di una tribù che lentamente vaga per il mondo. Una grande famiglia che viaggia dolcemente nel tempo. Beh io sono un pò mieloso, e infatti mi incuriosisce molto sapere se anche te o gli altri vivono questa cosa incredibile così o perché ci credono razionalmente come forma di sviluppo umano/sociale, o perché semplicemente fa bene alla salute e si cucca. Tutti ottimi motivi, del resto, e magari come ho scoperto tramite J’aphar(d) il PEDALARE TUTTI INSIEME COME FORMA DI AMORE, magari parlando con altri ciclompagni scoprirò che ci sono altri motivi profondi. Per adesso sono contento, e poi mi posso vestire come voglio perché anche nel costume si può ritrovare una libertà che la città conformista ha sepolto, ma questo è un altro discorso, adesso però devo andare e questo discorso lo finisco poi. Così dice Yuri


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